Design: piccolo è ancora bello in Italia, e guarda al Medio Oriente
Milano, 15 feb. (AdnKronos) - Il (relativamente) piccolo è ancora bello in Italia. Per il 'salto' dimensionale, di struttura e fatturato, occorre certamente che ci sia massa e aggregazione tra industrie. Tuttavia, la fattispecie della filiera artigiana italiana 'salva' i piccoli. Solo e unicamente se offrono il massimo della qualità - e della personalizzazione, nel caso - possibile. E' il caso di Colè, un giovane brand nato nel 2011 dalla sensibilità artistica di Laura Macagno e guidato da Matteo De Ponti, dopo una lunga esperienza in Driade, azienda di famiglia fino alla vendita a Italian Creation Group. Colè edita pochi pezzi, morbidi, poetici, che portano colore e calore negli spazi - pubblici e privati. Prodotti al 100% in Italia. In un raggio d’azione di 350 chilometri al massimo da Milano “per potere avere il contatto frequente con i laboratori che realizzano i nostri pezzi, che è anche garanzia di qualità e possibilità di personalizzazione”. Anche di un singolo pezzo.
“Nell'ultimo anno, con una accelerazione negli ultimi sei mesi, vediamo che c'è sempre un maggiore interesse" spiega all'Adnkronos De Ponti. Che sia il segnale di un reale risveglio di mercato è difficile a dirsi, considerato che "siamo nati nel momento peggiore della crisi. C'era tanta attenzione per il design che proponevamo, ma c'era anche poca possibilità di entrare nella distribuzione tradizionale che è ancora quella a cui abbiamo cercato di rivolgerci". "Vediamo - aggiunge - che sempre di più siamo cercati dagli studi di progettazione che hanno bisogno di pezzi particolari da inserire nei loro progetti".
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