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**Iraq: Del Noce, 'l'apocalisse su Baghdad, non scorderò mai prima notte guerra del Golfo'** (2)

(Adnkronos) - In quel momento predomina la paura o l'adrenalina? "Devo essere sincero, avevo scelto di fare l'inviato di guerra, ero stato già in tanti teatri, e il mio approccio psicologico era quello di chi corre in macchina: pensi sempre che l'incidente capiti a qualcun altro. Se pensi a quello che può succedere, non lo faresti mai", rivela Del Noce. Anche se più di un momento di reale pericolo di morire c'è stato. "Avevamo due macchine -racconta il giornalista- una per noi e una per i bagagli. Ad un certo punto, mentre stavamo andando verso l'aeroporto perché ci stavano ripatriando (dopo una settimana rimpatriarono tutti i giornalisti lasciando sul posto solo i cronisti della Cnn, ndr), esplose una bomba, esattamente tra le due macchine. Una questione di millimetri, potevamo lasciarci la pelle", è il ricordo dell'inviato. Del Noce, che ora vive a Lisbona, fa poi un parallelo col momento attuale. Un momento in cui si sta svolgendo un'altra guerra, anche se molto diversa. "Anche qui c'è il coprifuoco totale, il momento è estremamente pesante. Questa guerra però è molto più subdola e insidiosa, l'altra la potevi affrontare a viso aperto, questa è contro un nemico invisibile. Per certi versi, molto più difficile", conclude. (di Ilaria Floris)

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