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Caltanissetta, 19 gen. (Adnkronos) - "La coincidenza ha voluto che Matteo Messina Denaro venisse arrestato mentre è ancora in corso il processo a Caltanissetta sulle stragi di Capaci e di Via D’Amelio e, per la prima volta in 30 anni, la giustizia italiana ha la possibilità di processarlo in presenza e verificare se e come intenderà difendersi dalle accuse a suo carico". Così, all'Adnkronos, il sostituto procuratore generale di Caltanissetta Gaetano Bono, che rappresenta, con il Pg Antonino Patti, l'accusa nel processo al boss per le stragi mafiose. "Il fatto che oggi non sia comparso non esclude che possa intervenire alle prossime udienze e offrire al giudizio della Corte la propria versione dei fatti o, magari, fare luce sulle tantissime ombre che ancora aleggiano sulla stagione delle stragi e sui depistaggi e le trattative che ne sono seguiti", conclude Bono.

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