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Scuola: le proposte dell'M5s, da dote educativa di 500 euro ad alunno a stop alle classi pollaio

Roma, 21 set. (Adnkronos) - "Per noi è a rischio il diritto allo studio, siamo in emergenza, le famiglie lo sono, anche quelle della classe media". Con queste parole Antonio Caso, deputato del Movimento 5 stelle, ha aperto la conferenza stampa, alla Camera, per presentare le proposte di legge dei pentastellati sulla scuola, che non riguardano, però, solo il contrasto al caro vita, ben visibile anche per chi deve mandare i figli a scuola. A fronte, infatti, del solo 4,1% del Pil destinato alla scuola, quindi ben al di sotto della soglia europea, l'M5s propone una 'dote educativa', ovvero una carta elettronica personale dell'importo di 500 euro, assegnata su richiesta all'inizio dell'anno scolastico a tutte le alunne e alunni appartenenti a nuclei familiari con Isee inferiore a 45mila euro. Ma non solo, perché per arginare il problema della dispersione scolastica e incentivare il diritto allo studio, oltre che per facilitare i genitori, i pentastellati propongono anche l'implementazione del tempo prolungato pomeridiano e anche il servizio di mensa scolastica, e un fondo strutturale, destinato ai comuni, così da promuovere patti educativi con le istituzioni scolastiche. Per contrastare il fenomeno del sovraffollamento delle classi, le cosiddette classi pollaio, le idee dei Cinquestelle mirano innanzitutto a colpire quella che, dallo stesso Caso, è stata definita 'la madre di tutte le riforme' che hanno depotenziato la scuola, ovvero la riforma Gelmini: gli alunni per classe dovrebbero essere non più di 20 se ce ne sono disabili, che non dovrebbero essere più di due per classe. Ma si vuole agire anche per i dirigenti, per cui devono essere 500 perché si costituiscano delle istituzioni scolastiche autonome e addirittura 300 se ci si riferisce alle scuole nelle piccole isole, nei paesi montani e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Un'attenzione particolare, poi, dal Movimento 5 stelle viene data anche alla scuola in quota comunità educante, nella fattispecie per l'insegnamento dell'educazione affettiva e sessuale. Vista come un tabù dalle istituzioni e dalla famiglia, la proposta di legge mira a condurre i ragazzi alla scoperta dei rapporti affettivi e nel rispetto dell'altro genere attraverso il rispetto delle regole, l'insegnamento della materia riservato anche a figure specializzate come psicologi, psicoterapeuti e sessuologi, la promozione della collaborazione famiglia e, infine, l'integrazione della disciplina con esperienze extra-scolastiche coinvolgendo il mondo del volontariato e del terzo settore, nonché soggetti impegnati nel contrasto del bullismo e della violenza di genere.

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