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Terrorismo: gip Milano, 'arrestati hanno rilanciato violenza e pericolosità Isis'

Milano, 21 ott. (Adnkronos) - Alaa Refaei, 44anni, e Gharib Hassan Nosair Mohamed Nosair, 49 anni, arrestati martedì scorso a Milano per terrorismo internazionale "hanno partecipato attivamente a una rete digitale via social, di carattere internazionale, la cui finalità è espressamente quella di diffondere l'apologia e il proselitismo nei confronti dell'Isis e di esaltarne i metodi violenti e le azioni truci". Lo sostiene il gip di Milano Fabrizio Filice nel suo provvedimento con cui conferma il carcere e respinge le richieste di domiciliari avanzate dai difensori. I due amici "non si sono limitati a fruire, in maniera passiva od occasionale, delle informazioni diffuse attraverso la rete ma hanno attivamente provveduto alla loro condivisione e al loro continuo rilancio, attraverso le principali funzioni di interazione messe a disposizione delle piattaforme utilizzate, fra cui le funzioni 'condividi', 'mi piace/like', 'tag' e 'post' che ne potenziano la diffusione e, di riflesso, anche la pericolosità" si legge nel provvedimento. Entrambi "hanno 'messo like' e commentato in continuazione contenuti, sempre violenti ed apologetici verso l'Isis e e le sue azioni terroristiche, a richiesta degli organizzatori della rete e al preciso fine di mantenerla il più possibile viva e operativa, resistendo alle continue chiusure delle pagine che l'amministrazione Facebook imponeva quando si accorgeva della tipologia dei contenuti divulgati; e, per lo stesso motivo e con la stessa finalità, hanno scaricato tutti i canali Telegram e WhatsApp per partecipare ai gruppi chiusi". Non solo hanno effettuato bonifici a favore delle "donne dello Stato islamico". Non conta che i contributi economici in sé non fossero di rilevante entità: "quello che conta è che gli indagati abbiano dimostrato un più che stabile inserimento nella struttura organizzativa digitale riconducibile all'Isis". E' attraverso i social che l'Isis cerca il consenso e di costituire "la riserva aurea delle individuali vocazioni al martirio, le quali vengono poi prontamente rivendicate dall'Isis, secondo uno schema ormai consolidato, che riconosce la veste di proprio combattente a chiunque ne attui, ovunque e in qualsiasi momento, le strategie violente: il modello dei cosiddetti 'lupi solitari' e rappresenta un pericolo più che concerto di reale compimento di atti di violenza, le cui ispirazione e progettazione nascano all'interno della rete".

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