Made in Italy: Tajani, 'manager portabandiera del sistema Italia'
Roma, 15 nov. (Adnkronos) - "L'Italia è un paese a vocazione industriale e agricola, con 4 milioni di imprese, fatte soprattutto dal capitale umano, senza il qual nessuna può crescere. E' un'Italia che ha un grande ruolo da svolgere nel mondo, siamo il secondo Paese manufatturiero d'Europa e facciamo parte del G7. L'obiettivo del governo è favorire la crescita per vivere meglio. Per farlo, è necessaria una visione strategica condivisa, che noi abbiamo. Abbiamo bisogno sia della competitività, come strumento per crescere, che della competenza: due elementi determinanti. E in questa visione, i manager sono protagonisti della nostra politica estera che noi valorizziamo, sono i portabandiera del sistema Italia". Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antoni Tajani, intervenendo a Roma all'Assemblea Nazionale Federmanager 2023.
"Ci sono sue guerre che mettono in difficolta le nostre economie - ha sottolineato Tajani - Il nostro tessuto straordinario di imprese ci ha permesso di non finire come la Grecia nel 2028, di uscire dal Covid, di ottenere il Recovery plan e di non essere in recessione. Serve più impresa e meno stato nell'economia, con un incremento della privatizzazione. Lo Stato deve dare le regole, ma tante cose si possono fare con una maggiore presenza del privato. A questo proposito è importante la formazione e il ruolo determinante delle università. Troppi italiani non si laureano, mentre abbiamo bisogno di manager di alto livello se dobbiamo essere competitivi".
"Esportiamo il 40 per cento del nostro prodotto lordo - ha ricordato il vice premier - Per continuare a farlo bisogna avere e uomini e donne in grado di avere una visione e e sapere internazionalizzare i nostri Paesi, occupando gli spazi che oggi sono presi dall'italian sounding. Non è solo questione dell'agroalimentare, ma riguarda anche, ad esempio, le biotecnologie. Dobbiamo accompagnare il nostro Paese in questa nuova offensiva internazionale, ma servono anche imprenditori validi. Il nostro governo accompagna gli imprenditori anche negli ostacoli che possono trovare all'estero. Questo perché fanno anch'essi parte del sistema Italia e della politica estera del Paese, che svolgono tutti gli italiani, compresi i manager".
"I manager sono protagonisti della nostra politica estera che noi valorizziamo, sono i portabandiera del sistema Italia - ha aggiunto il ministro - C'è voglia di Italia nel mondo più di quanto possiamo pensare e dobbiamo investire di più nei settori dell'università e dell'industria. Per far contare l'Italia ho bisogno di manager che, in giro per il mondo, rappresentino il sistema Italia. Ed è chiaro che hanno bisogno delle nostre politiche economiche. La politica del rigore e basta non serve per permettere al nostro sistema di essere competitivo a livello globale. C'è poi il rischio di depotenziare il sistema bancario: bisogna evitare che si indebolisca. Se, infatti, non siamo forti anche dal punto di vista finanziario, rischiamo di non avere investimenti finanziari ed economici".
"Ma serve anche una rivoluzione per quanto riguarda lo snellimento della burocrazia - ha detto ancora - Abbiamo manager bravissimi nel privato che se ne vanno all'estero e questo significa perdere cervelli che potrebbero far crescere la nostra competività. Serve inoltre più stabilità, come sottolineava Berlusconi: gli interlocutori non dovrebbero cambiare spesso, perché se cambiano frequentemente finiscono per non essere più credibili. La stabilità fa sì che un manager, dopo molti incontri, formi una rete consolidata e sia conosciuto. C'è infine il tema del fisco: Per due volte di seguito abbiamo tagliato il cuneo fiscale. Il Paese cresce anche se non è costretto a pagare troppe tasse".
"Questa è dunque la nostra visione complessiva - ha concluso Tajani - di cui vorremmo che i manager fossero parte integrante: si tratta di avere il loro sostegno nelle grandi sfide globali e di essere all'altezza delle potenzialità del nostro Paese. Se un'azienda non ha un capitale importante non vince e il manager è fondamentale. Dobbiamo ascoltarli anche quando le cose non vanno. Dobbiamo assorbire le vostre conoscenze e metterle al servizio del Paese. E noi agevoleremo il vostro lavoro attraverso delle buone regole. Tutto questo per rafforzare il sistema imprenditoriale italiano".
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