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Lombardia: commissione speciale, 'più voce alle Regioni in rimodulazione Pnrr'

Milano, 16 nov. (Adnkronos) - "L’attuazione del Pnrr in Lombardia procede senza ritardi: regione ed enti locali stanno rispettando le 'milestone' previste e perciò anche in questo ambito ci stiamo dimostrando virtuosi. Nel documento approvato oggi a larghissima maggioranza abbiamo individuato alcune proposte per vincere pienamente la sfida. In primo luogo chiediamo un maggior coinvolgimento della Regione nei processi di rimodulazione". Giulio Gallera (Fi) spiega così il senso della risoluzione 'Pnrr, proposte e contributi per vincere completamente questa sfida', discussa e approvata oggi a larghissima maggioranza dalla commissione speciale da lui presieduta e che da aprile sta monitorando, incontrando enti e istituzioni, operatori professionali ed esponenti del governo, la pianificazione e la messa a terra in Lombardia dei progetti individuati per ciascuna delle sei Missioni del Pnrr (Digitalizzazione e competitività; Transizione ecologica; Infrastrutture e Mobilità; Istruzione e Ricerca; Inclusione e Coesione; Salute). La risoluzione riguarda un serie di impegni vincolanti per la Giunta regionale, che sarà tenuta a intervenire presso tutte le sedi istituzionali statali ed europee a sostegno di alcune precise istanze. In primo luogo si tratta di chiedere un coinvolgimento maggiore delle Regioni, che nella rimodulazione del Pnrr devono diventare protagoniste e devono avere potere decisionale per quanto riguarda le scelte che interessano il loro territorio. Occorre inoltre che i fondi di coesione comunitari, segnatamente quelli non utilizzati della progettazione 2014-2020, possano dipendere da criteri di utilizzo flessibili, così che possano finanziare anche progetti Pnrr. Così come, in nome della flessibilità, eventuali risorse resesi disponibili dovranno poter essere indirizzate su progetti di Comuni finora non finanziati. Sono note inoltre le difficoltà incontrate dai Comuni, specialmente quelli piccoli (causa la carenza di personale), nel corso del processo di realizzazione degli interventi. La Commissione chiede perciò, a questo proposito, che 'a regime' siano garantite dallo Stato le risorse in spesa corrente per il funzionamento di progetti e strutture da subito ma anche oltre il 2026 quando si concluderà la fase attuativa (il riferimento è alle case di comunità, agli asili nido, alle altre strutture realizzate ma anche a servizi come assistenza domiciliare e di sostegno a persone deboli e anziani). Più fondi dovranno poi essere previsti da parte dello Stato per l’assunzione di personale tecnico (ingegneri e architetti) e personale amministrativo da parte di Comuni e Province. Per assicurare un puntuale e costante monitoraggio del processo di attuazione del Pnrr si prevede infine un aggiornamento semestrale della Commissione consiliare da parte della Giunta. La risoluzione, che verrà trasmessa all’Assemblea consiliare per la discussione e il voto finale in calendario il 28 novembre, è stata approvata col voto favorevole dei gruppi di maggioranza e tra le minoranze di Pd, Patto civico, Renew Europe e Avs. Sono stati accolti emendamenti proposti dal Pd. Da parte dei consiglieri di PD, Patto civico, Renew Europe e AVS è stata sottolineata la bontà di un lavoro di audizioni e confronto che ha permesso di elaborare un testo “senza forzature enfatiche e che non nasconde la complessità dell’argomento”, individuando nello stesso tempo proposte utili e concrete. Apprezzamento per il lavoro svolto è stato espresso anche da M5S, che tuttavia non ha partecipato al voto lamentando un riscontro non collaborativo da parte della Giunta sul tema Pnrr. Ai lavori ha partecipato anche l’assessore al Bilancio Marco Alparone. In Lombardia sono stati destinati 14,4 miliardi di euro integrati da circa 721 milioni di euro del piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr. Complessivamente si tratta di 15,2 miliardi per 22.899 progetti gestiti da enti locali e Regione. Di questi, 1.222 sono direttamente dipendenti da Regione Lombardia, soggetto attuatore quindi per una quota parte corrispondente a 2,9 miliardi (la maggior parte dei progetti -853- riguardano la Missione Salute per 1,8 miliardi).

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